Bruce Swedien e le sue “Memorie su Michael”

Dean Blinkhorn 1 Dicembre 2009

L’ingegnere del suono vincitore di Grammy Bruce Swedien, che possiede una piccola fattoria con i cavalli ad Ocala (località in Florida, dove è pubblicata la rivista da cui è tratto l’articolo, ndt), condivide i suoi 20 ricordi più personali dell’amato e controverso Re del Pop.

Bruce Swedien sembra molto lontano dal mondo ad alta pressione della Top 40 radio. Un uomo tranquillo, con i capelli d’argento, un guardaroba semplice e un sorriso dolce, Bruce potrebbe passare per vostro nonno, vendendolo vagabondare nell’atrio del Paddock Mall. Ma lo sguardo può essere molto ingannevole.

Vedete, Bruce è uno dei migliori tecnici del suono in tutta la storia della musica, e ha i Grammy – 5 in tutto – per dimostrarlo. Ma al di là di tutti i dettagli tecnici di una carriera di cinque decenni nel settore della musica, Bruce ricorda le storie, soprattutto quelle dell’artista con cui ha registrato più di ogni altro, Michael Jackson.

Bruce ha collaborato con Michael dalle hit di esordio nella carriera solista del cantante fino alla sua prematura scomparsa all’inizio di quest’anno, e ricorda un lato dell’artista solitario visto raramente. Per il sempre cortese Bruce, l’enigmatico cantante dovrebbe essere ricordato per molto di più che il dormire con i minorenni, le ossa di Elephant Man, la camera iperbarica, o anche la danza che definisce la generazione. Per lui, Michael passerà alla storia come il “musicista supremo”.

Queste sono le sue storie.

1. La superstar cordiale

“E’ molto importante per me che il pubblico capisca che il Michael che conoscevo era molto diverso da quello che pensano di conoscere. Non ho mai incontrato il Michael di cui si parla nella stampa. Il vero Michael è il massimo in termini di cortesia e gentilezza, con una vera passione per la sua arte. Diceva sempre ‘per favore’ e ‘grazie’ in un settore dove non si sentono mai quelle parole. Ha preso da sua madre”.

2. Una nuova tecnica vocale

“Quando stavamo registrando ‘Rock With You’ per l’album Off The Wall, volevo che la batteria avesse un proprio spazio. Dopo averci pensato per un po’, l’unica soluzione era quella che i falegnami dello studio mi costruissero una piattaforma per la batteria di tre metri quadrati, alta 25 cm dal pavimento, molto solida e rinforzata. Non molto tempo dopo, misi Michael sulla mia piattaforma per registrare la sua voce. Usai la superficie non verniciata del compensato per riverberare la voce di Michael verso il microfono. Tenere la piattaforma non verniciata conserva una superficie più porosa possibile, per mantenere della superficie riflettente nel campo acustico. Da allora l’ho usata per la sua voce”.

3. Un gruppo estemporaneo

“Quando finii di mixare ‘The Girl Is Mine’ erano circa le otto di sera. Ero impegnato a fare le copie di sicurezza del master nella sala controllo, quando mi girai e vidi tutti i Fleetwood Mac – Mick Fleetwood, Stevie Nicks, Lindsey Buckingham, e Christine e John McVie. Christine sorrise e mi disse: ‘Abbiamo sentito che stai facendo un disco di successo qui. Possiamo sentire?’. In quel momento mi accorsi che circa un centinaio di persone – le più famose persone della musica che si possa immaginare, tra cui Paul McCartney e Ringo Starr – erano tranquillamente entrati mentre ero occupato. Feci sentire loro il master per le successive tre ore e lo apprezzarono molto. Michael si nascose con me nella sala controllo, ma aveva un grande sorriso sul suo volto”.

4. Quanto puoi andare in basso (ovviamente parla di note basse, ndt)?

“Un giorno ero in studio a fare un mix speciale di ‘The Way You Make Me Feel’ per uno dei miei seminari quando ebbi un’ispirazione improvvisa. Misi al massimo della potenza il coro vocale di Michael, che ti sbatte contro il muro. Michael disse: ‘Wow! Chiama la Epic e dì loro di far uscire il tuo mix, esattamente così, come un disco dance’. Andò al numero uno delle classifiche dance e ci rimase per tre settimane. Poi il proprietario di un popolare dance club di Francoforte mi chiamò e disse, con un forte accento tedesco, ‘Mi devi otto woofer!’. Sembra che una delle mie enormi note basse avesse buttato giù otto dei suoi subwoofer molto costosi – proprio la prima nota!”.

5. Tutto Michael, per tutto il tempo

“Naturalmente, Michael stesso canta tutte le voci in sottofondo. Michael è così esperto nel raddoppiare il sottofondo e le altre parti vocali che raddoppia anche perfettamente la sua frequenza di vibrato. La sua intonazione è impeccabile! Il passo successivo è lui che doppierà la stessa traccia nella stessa posizione al microfono. Dopo questa traccia, andrà indietro di due passi e registrerà un terzo passaggio della stessa melodia. Amalgamato con le prime due tracce viene fuori un effetto meraviglioso, che inganna l’orecchio facendo percepire una profondità di campo che in realtà non c’è”.

6. Le lacrime

“Quando stavamo registrando la parte vocale di Michael [su ‘She’s Out Of My Life’], lui piangeva alla fine di ogni registrazione. Finita l’ultima registrazione – ne abbiamo fatte circa sei o sette – Michael era troppo imbarazzato per entrare in sala controllo. Uscì in punta di piedi dalla porta sul retro, entrò nella sua auto, e lasciò l’edificio”.

7. Un lampo di brillantezza

“Mi ricordo chiaramente un episodio piuttosto interessante che è successo mentre stavamo lavorando nel bellissimo Studio D di Westlake, sul Beverly Boulevard a Hollywood. Una giovane donna camminava lentamente davanti alla finestra anteriore dello studio, che consentiva di vedere solo dall’interno verso il marciapiede e la strada. Tutto ad un tratto, mentre stavamo guardando, si tirò il vestito sopra la testa. Non indossava assolutamente nulla sotto! Io, [il produttore] Quincy [Jones] e [l’autore] Rod [Temperton] ci siamo girati e c’era Michael, devoto Testimone di Geova, che, nascosto dietro il mixer, si riempiva gli occhi con la visione!”.

8. Non serviva nessun foglio con il segnale di inizio

“Michael era un artista così dedito alla sua arte che restava sveglio la notte prima di una sessione di registrazione per imparare i testi a memoria, in modo da poter registrare al buio. Questa non è la norma, soprattutto al giorno d’oggi. Gli artisti più recenti non sembrano curarsene così tanto, ma con Michael era facile trattare in studio. Per esempio, quando registravamo la voce, c’erano raramente più di cinque o sei registrazioni. Michael è sempre totalmente preparato”.

9. Il bambino non è mio figlio

“‘Billie Jean era una storia vera. C’era una ragazza che scavalcò il muro di casa di Michael e si mise sdraiata a bordo piscina. Poi accusò Michael di essere il padre di uno dei suoi gemelli”.

10. Un finale emozionante

“In quei giorni, il mezzo principale era l’LP (stiamo parlando di vinile, ovviamente, ndt) e per avere più quantità di tempo registrato (praticamente un album più lungo in termini di minuti, ndt) bisognava ridurre il volume fisico, cioè ridurre al minimo l’impatto sonoro della musica. Quando riascoltammo l’album Thriller, vidi Michael sgattaiolare fuori dalla sala controllo e andare all’altro studio. Anche Quincy lo vide e lo seguì. Io ero dietro. Mi ricordo che Michael stava piangendo, era addolorato. Stavo per dire ‘te l’avevo detto’, ma Quincy venne in soccorso. Disse alla Epic che l’album non era ancora pronto e che avevano bisogno di altri otto giorni, uno per ogni canzone, per rieditarle e renderle migliori. Abbiamo dovuto snellire i due lati del disco fino a 20 minuti ciascuno, anche se il secondo lato era ancora un po’ lungo, così mi feci furbo e misi tutte le canzoni alte, che prendono più spazio fisico, sul lato uno. Il resto è storia. Entro l’ottobre 1984, Thriller aveva venduto 120 milioni di copie nei soli Stati Uniti (forse al giornalista è partito uno zero di troppo: Thriller alla fine del 1984 aveva venduto 33 milioni di copie in tutto il mondo, ndt) e rimane l’album più venduto fino ad oggi”.

11. La verità sul “Doggone”

“Per me, il fulcro di “Thriller” è il brano del titolo, uno studio preciso di contrasti e di strati. Ho usato una bobina intera da 24 tracce solo per costruire l’intro spaventosa! Originariamente volevo che ‘Max’, il mio alano che pesava 90 chili, facesse il lupo, ma lui non lo voleva fare. Abbiamo lavorato per giorni. Abbiamo messo Max vicino al fienile perché ascoltasse i coyote… non successe niente. Così Michael disse: ‘Farò io il lupo’. E lo fece”.

12. Da una stella all’altra

“Sapete qual era la sua canzone preferita? ‘Smile’ di Charlie Chaplin. L’ho registrata con Michael che cantava dal vivo con la Filarmonica di New York nell’album HIStory”.

13. Hai visto la mia infanzia?

“Quella canzone [‘Childhood’] era splendida, semplicemente bellissima. Quando finimmo di registrare, Michael mi chiese se poteva andare in studio e incontrare l’orchestra. Gli fecero una standing ovation. Tutti i membri dell’orchestra di 50 elementi si alzarono e iniziarono a battere sui loro leggii con gli archetti più forte che potevano. Michael era entusiasta”.

14. Who’s Bad?

“Amo Prince. Stava per fare un duetto con Michael, ‘Bad’, così venne e registrammo una traccia di partenza, ma non so cosa sia successo. Non deve essere stato per i soldi, perché avrebbe venduto così tante copie che quello non sarebbe stato un problema. In ogni caso, quando Prince lasciò lo studio, si rivolse a tutti noi nella sala controllo e disse: ‘Anche se non sono su questa canzone, sarà un grande successo’. Aveva ragione”.

15. Tutto in famiglia

“Me la svignavo quando si trattava del resto della famiglia, perché poteva essere difficile trattarci. Suo padre, Joe, non era un uomo simpatico. Ma, si può dire che Joe aveva instillato in Michael una forte etica del lavoro. Janet è una ragazza bella e la più simile a Michael di tutti i fratelli. Quando ho iniziato a lavorare con Michael, si diceva che Janet e Michael erano la stessa persona. Non è terribile? Ha fatto ‘Scream’ solo per dimostrare che la gente sbagliava”.

16. Il papà asilo

“I bambini amavano il loro papà. Ho passato un sacco di tempo con loro e sono dei bravi ragazzini. Stavamo lavorando alla Hit Factory di New York e Michael cambiava i pannolini, faceva tutte le cose che non ti aspettavi facesse. I bambini erano entusiasti ogni volta che lo vedevano”.

17. Non è consentito telefonare a casa

“Walter Yetnikoff [presidente della CBS Records] era un un uomo duro. Ho fatto una registrazione con Michael, ‘E.T.: The Storybook Album’, ma Walter non l’ha pubblicato. A Michael si spezzò il cuore. Era bellissimo”.

18 . Vuole essere colui che ha il controllo

“A partire da Dangerous, ho avuto la sensazione che Michael volesse essere responsabile di tutto, ed è in quel momento che Quincy ha abbandonato il progetto. Ecco perché non credo che si sentirà musica migliore di quella che è in Thriller”.

19. Un imbarazzante riproduzione

“Michael odia fare le sessioni di riproduzione, dove si fa sentire il nuovo album ai pezzi grossi della casa discografica. Il manager di allora di Michael lo convinse ad essere presente a quella tenuta per far ascoltare ai dirigenti Sony l’album HIStory per la prima volta ai Larrabee Studios di North Hollywood. Quando suonò l’ultima nota, tutti questi geni dalla casa discografica semplicemente si alzarono e lasciarono lo studio senza dire una parola. Nessun applauso, nessun commento, nessuna reazione. Michael mi disse, con le lacrime agli occhi, ‘Non lo farò mai più'”.

20. Un capolavoro non ascoltato?

“Ho registrato una canzone con Michael, ‘Don’t Be Messin’ Around’, una delle mie preferite, e non è mai stata pubblicata. La sua passione per la musica era senza limiti”.

Fonte: www.ocalastyle.com
Traduzione 4everMJJ MJSFansquare forum