Lisa Marie Presley «Michael sapeva già come sarebbe morto»

di Lisa Marie Presley 26 Giugno 2009

Lui lo sapeva.
Anni fa, Michael ed io stavamo avendo una conversazione sulla vita in generale. Non ricordo l’argomento esatto, ma può essere che mi stesse chiedendo delle circostanze della morte di mio Padre. Ad un certo punto fece una pausa, mi fissò intensamente e disse con una certezza quasi serena, “Ho paura che finirò come lui, nello stesso modo.”

Cercai subito di distoglierlo da quell’idea, ma a quel punto scrollò le spallè e annuì come se volesse farmi sapere che sapeva quello che sapeva, e non c’era nessuna possibilità di discutere.

14 anni dopo sono seduta qui e guardo un’ambulanza che lascia i suoi cancelli, le folle fuori dai cancelli, la copertura dei media, le folle fuori dall’ospedale, la causa della morte e cosa avrebbe potuto portare a ciò e il ricordo di questa conversazione mi ha colpita, così come quelle lacrime che non riuscivo a fermare.

Una fine predetta da lui, dai suoi cari e da me, ma quello che non avevo predetto era quanto avrebbe fatto male quando, infine, sarebbe successo. La persona che non sono riuscita ad aiutare in questo momento viene trasportata negli uffici del coroner di Los Angeles per la sua autopsia.

Tutta l’indifferenza e il distacco che avevo lavorato così tanto per ottenere negli anni è finito giù per il cesso (ndr. è la traduzione italiana più adatta) ed ora sono incredibilmente amareggiata. Dirò ora quello che non ho mai detto prima perchè voglio che la verità venga a galla.

La nostra relazione non era “una facciata” come viene detto dalla stampa. Era una relazione insolita, sì, in cui due persone insolite che non vivevano, nè conoscevano, una “vita normale” avevano trovato una connessione, forse con un tempismo sospetto da parte sua. Ad ogni modo, credo che lui mi amasse quanto più potesse amare una persona, ad io lo amavo molto.

Volevo “salvarlo”, volevo salvarlo dall’inevitabile, che è quello che è appena successo. Anche la sua famiglia e i suoi cari volevano salvarlo da tutto questo, ma non sapevano come, e questo succedeva 14 anni fa. Avevamo tutti paura che questo sarebbe stato il risultato già allora.

Al tempo, nel tentativo di salvarlo, arrivai quasi a perdere me stessa.
Aveva una forza ed un potere incredibilmente dinamici, che non potevano essere sottovalutati.

Quando li usava per qualcosa di buono, era il migliore, e quando li usava in modo sbagliato, andava davvero DAVVERO male.
La mediocrità non era un concetto che sarebbe potuto entrare nell’essenza o nelle azioni di Michael Jackson, mai, nemmeno per un secondo.

Divenni malata e spiritualmente/sentimentalmente esausta nella mia missione di salvarlo da certi atteggiamenti auto-distruttivi e dai terribile vampiri e sanguisughe che riusciva sempre ad attirare attorno a lui.

Ci finii dentro fino ai capelli, mentre provavo.
Dovevo pensare ai miei figli, dovevo prendere una decisione.

La decisione più difficile che abbia mai preso, cioè andarmene e lasciare che se la vedesse con il suo fato, nonostante lo amassi disperatamente e provai a fermarlo o invertire tutto, in qualche modo.

Dopo il divorzio, passai qualche anno ad ossessionarmi per lui e per cosa avrei potuto fare diversamente, in preda al rimpianto.
Poi passai alcuni anni di rabbia nei confronti della situazione.
Ad un certo punto, divenni davvero indifferente, fino ad ora.

Mentre sono qui seduta, sopraffatta dalla tristezza, dalle riflessioni e dalla confusione su quello che è stato il mio più grande fallimento fino ad ora, guardando ai telegiornali quasi scena per scena lo stesso scenario a cui assistii il 16 Agosto 1977 (ndr, con Elvis), ora con Michael (Una cosa che non avrei voluto rivedere mai) proprio come aveva predetto, sono davvero sconvolta.

Qualsiasi esperienza insana o qualsiasi parola abbia mai provato nei suoi confronti nel passato è appena morta dentro di me insieme a lui.
Era una persona straordinaria e sono fortunata di essermi potuta avvicinare a lui tanto quanto ho fatto, e di avere avuto le tante esperienze e gli anni insieme a lui.

Spero disperatamente che possa essere sollevato dal suo dolore, dalla pressione e dal tumulto.
Merita di essere libero da tutto quello e spero che sia, o sarà, in un posto migliore.

Spero anche che chiunque altro senta di non essere riuscito ad aiutarlo possa essere finalmente libero, perchè finalmente magari lui lo è.
Il mondo è sotto shock, ma in qualche modo lui sapeva esattamente come il suo destino si sarebbe spiegato, un giorno, più di chiunque altro, ed aveva ragione.

Avevo davvero bisogno di dire queste cose, grazi per avermi ascoltata.

Fonte: www.myspace.com/lisamariepresley