Luca Tommassini Ricordando Michael Jackson

Intervista esclusiva di Irene Romano

Ciao Luca
Tu sei stato uno dei pochi ballerini italiani che ha avuto l’onore e il piacere di ballare con il Re del Pop: Michael Jackson. E’ stato un artista-icona per intere generazioni di ballerini. I suoi passi e le sue coreografie sono entrate nella storia del pop.
Il suo stile è stato in qualche modo d’ispirazione per la tua carriera?


” Per me Michael è stato il massimo.
Quando lavorai con lui ricordo che fui molto timido e tenevo lo sguardo basso; allora lui si avvicinò a me all’orecchio e mi disse: “Ricordati che quando balli devi sempre avere un segreto negli occhi, devi sempre guardare chi hai davanti e aggredirlo con lo sguardo, come se gli volessi dire qualcosa ma non puoi usare la parola.
Michael, Madonna e Prince sono stati il motivo per cui mi sono trasferito a Los Angeles. Michael ha sicuramente ispirato e piantato le radici per tutti noi nel mondo del pop, del videoclip e della coreografia.
Il suo stile è stato il primo DanceStreet portato al grande pubblico.
Lui, come tanti altri, si ispirava al passato: era appassionato di Musical (da Gene Kelly a Bob Fosse) e questa è stata per me una grande scuola; una grande scuola di pensiero che mi ha aiutato a strutturarmi. Mi ha aiutato a crescere, a capire come costruire una performance.
Si può e si deve sempre attingere anche dal passato. Noi, in fondo, continuiamo a scrivere un libro che è già stato iniziato da altri! “

E’ noto che tu hai lavorato con Madonna per molto tempo.
Ma hai partecipato e ballato anche nel video “Blood on the dance floor” di Michael Jackson. Come è stata quell’esperienza artistica?


” Ricordo quell’esperienza con molto piacere; non solo perchè ho potuto ballare con il Re del pop, ma anche perchè fu lui a chiamarmi. Mi aveva visto ballare con Madonna e mi dedicò molto spazio nel video. Mi voleva sempre vicino a lui. Diventammo molto amici e mi invitava continuamente a giocare con lui. Si confidava e mi faceva molta tenerezza.”

Della carriera di Michael, qual è stato il periodo artistico che hai più apprezzato?

” Ma di sicuro il suo repertorio anni ’80 ma anche Ghost e Scream. C’è sempre stato qualcosa di speciale in tutto quello che ha fatto. Io ho sempre amato tutto di lui, anche i suoi difetti. “

Qual è il tuo momento legato a Michael che ricordi maggiormente?

” C’era una cosa che faceva sul set del video: quando giravamo, mentre io ero di spalle, lui mi tirava dietro le caramelle ‘Tic Tac’ che teneva in tasca, e poi si nascondeva. Faceva delle cose veramente buffe e tutte le volte che ci ripenso, non riesco a fare a meno di sorridere. Era fissato con le Tic Tac e ne diventai dipente anch’io! “

Qual è la tua opinione personale sulla vita di Michael?

” Innanzittutto credo che Michael non abbia fatto del male a nessuno. Purtroppo, per mia esperienza personale, devo dire che i grandi artisti sono sempre segnati da passati difficili, che li rendono sensibili e fragili.
Lui è stato distrutto perchè non ha saputo costruire quella corazza di protezione che in questo mondo serve.”

Tu lavori ogni giorno con artisti affermati e anche con artisti emergenti in italia e all’estero. Credi che tra loro ci sia un “eventuale” artista completo come Michael?

” Come lui non c’è e non ci sarà mai nessuno! Ci sono tante persone artisticamente complete e che trovo interessanti, ma lui era veramente un artista speciale. ”

Fonte: www.danzadance.com